giovedì 19 dicembre 2013

Peter Gent
I mastini di Dallas
traduzione Roberto Serrai
66thand2nd 2013
A parlare è Phillip Elliot, wide receiver dei North Dallas Bulls e voce narrante del romanzo di cui è protagonista: un romanzo che picchia duro fin dalle prime battute, raccontando senza sconti una settimana della vita di Elliot e dei suoi compagni di squadra dal lunedì, il giorno dopo l’ultima partita giocata, fino al lunedì seguente. Tra droga, razzismo, sesso ossessivo-compulsivo, feste spaccatutto, allenamenti devastanti, ferite, ossa rotte, country e rock, i Dallas si preparano a giocare la prossima partita della stagione, contro i New York Giants, cercando di tenersi in piedi il meno dolorosamente possibile con l’aiuto di alcol, antidolorifici e soprattutto paura. Non è uno sport di semidèi, quello descritto da Gent: è piuttosto il racconto della lotta per la sopravvivenza portata avanti giorno dopo giorno da pezzi di carne da cannone disprezzati dai loro superiori, mal tollerati dai loro compagni, odiati dalle mogli e venerati solo da un gigantesco pubblico di beoti che non hanno la minima idea di cosa davvero si nasconda dietro il candido velo dell’ipocrita ideologia sportiva statunitense.

Nessun commento:

Posta un commento